SAN COSMO ALBANESE (CS), Anfiteatro comunale – 13/08/2024

Il metal estremo al Sud Italia è ancora vivo. Certo, la mancanza dell’Agglutination quest’anno si è fatta sentire, ma a correre ai ripari ci ha pensato il Dita e Draconian Metal Festival, kermesse che si svolge a San Cosmo Albanese, provincia di Cosenza, sponsorizzata proprio dal festival lucano e diventata un appuntamento imperdibile, soprattutto per la line-up di questa edizione.
Gli headliner sono i Sadist, una delle band storiche del patrimonio metal italiano, seguiti dagli Infernal Angels freschi dell’ultimo album Shrine of Black Fire, e dalle band di apertura: i pugliesi Nemexist, i locali Conspiration 88 e i Fury of Elizabeth. Un evento gratuito, aperto a tutti, che si svolge in una cornice esotica: l’anfiteatro comunale situato tra una chiesa ed un cimitero, con una folta area stand alla sinistra dell’entrata e il palco a destra. Il pubblico non è dei più numerosi, ma è felice, carico e non vede l’ora che inizino le danze.
FURY OF ELIZABETH

L’inizio è previsto per le 19, ma è solo un’ora più tardi che i Fury of Elizabeth salgono sul palco per dare il via alla serata. Un’apertura celebrativa quella della band, non solo perché originaria proprio di San Cosmo Albanese, ma soprattutto perché il festival è dedicato alla memoria dell’ex vocalist e mastermind Angelo Miceli, in arte Draconian, morto nel 2014. E non c’è niente di meglio nel ricordarlo con i brani tratti dal loro unico EP Blood and Desire, alcuni dei quali cantati in arbëreshë per ricordare fieramente le proprie origini. Davanti ad un pubblico poco numeroso, i Fury of Elizabeth riescono ad intrattenere e a portare avanti la loro esibizione senza nessuna difficoltà.






SETLIST FURY OF ELIZABETH:
Storm in the Forest
Liquid Eucharist
I tuoi occhi piangono sperma
Vajze e Mallkuar
CONSPIRATION 88

Il secondo atto della serata tocca ai Conspiration 88, altra band locale, che è pronta ad infiammare il palco con il suo melodic death metal di influenza Dark Tranquillity, ma con un’impronta più groovy. E, in men che non si dica, i ragazzi riescono perfettamente nell’intento: nel breve tempo a disposizione catturano il pubblico con una facilità disarmante, facendo partire anche il primo pogo della serata. Il singer Angelo Bianchi è in forma smagliante, così come gli altri suoi compagni, che non sbagliano neanche un passaggio. La performance è stata corta, ma molto convincente, tra le migliori dell’intero evento.






SETLIST CONSPIRATION 88:
Seeker of Fire
Hidden
A step to godbye
In the Dark hour
The Curse of Tomino
NEMEXIST

Siamo giunti all’esatta metà dell’evento e sul palco salgono i Nemexist, band pugliese dedita ad un progressive death metal che presenta, nella sua setlist, brani tratti dal loro full-length Warmaster’s Blood. Lo show viaggia lineare, soprattutto grazie alla compostezza dei musicisti sul palco: il frontman Alberto Colapinto si destreggia bene tra chitarra e cantato, esattamente come i suoi compagni Francesco Pipieri e Marco Messineo ai rispettivi strumenti. Dopo quasi 40 minuti abbondanti, i Nemexist lasciano il palco con una buona dose di applausi, mentre il pubblico si prepara ad accogliere gli headliner.






SETLIST NEMEXIST:
Fateless
The Risen
The Awakening
Silent Insurrection
Subconscious slavery
Instinct of Rebellion
Warmaster’s Blood
INFERNAL ANGELS

Le tenebre sono calate definitivamente su San Cosmo Albanese, atmosfera perfetta per accogliere gli Infernal Angels, formazione che vanta un’esperienza ventennale con 6 album in studio e numerose esibizioni dal vivo. Giunti in Calabria, i musicisti sono pronti a regalare al pubblico un’altra performance proprio come ci si aspetterebbe da una band black metal dedita all’occultismo: candelabri a bordo palco, corpse paint consistente, borchie a tutto spiano e una dose di sana cattiveria sonora e scenica. Gli Infernal Angels sono diventati specialisti in tutto ciò, e lo dimostrano con la loro presenza sul palco: Xes non fa altro che intonare scream potenti e terremotanti sorreggendo un teschio, proprio come un rituale oscuro, con i chitarristi Nekroshadow e Apsychos che macinano riff senza sosta. Lo show è corposo, con una setlist che avanza in quasi tutta la loro discografia, in particolare Shrine of Black Fire, l’ultimo album, che ha avuto ottimi riscontri. Gli stessi che gli Infernal Angels ricevono dopo la loro ottima esibizione, degna di essere definita, finora, la migliore della serata.






SETLIST INFERNAL ANGELS:
A Gateway to Purification
The Etereal Fire of Golachab
Ancient Serpent of Chaos
Pestilentia
Abyss Oath
In the Silence ov Theom
The Horizon eats the Sun and other star
The Flame Burns Brighter in the Darkness
Fire As Breath
Encore:
Thagirion: Sol Niger
Empress of Sitra Achra
Beleth: Lord of Chaos and Spirals
SADIST

Abbiamo superato abbondantemente la mezzanotte, ma manca ancora l’atto conclusivo, nonché il più atteso. I Sadist, a proposito di esperienza, sono una delle prime band che ha portato il death metal in Italia, precisamente dal 1991, e nel loro sound, totalmente mescolato con il progressive, c’è tutto quello che gli amanti di questo genere possono cercare. Ciò li ha resi un pezzo grosso della nostra scena metal, calcando palchi importanti in passato (l’ultima volta, in casa, al Genova Summer Live a luglio al fianco di Fulci, Carcass e Infected Rain) e regalandoci album importanti per il genere in questione. Quelli che proprio oggi, al Dita e Draconian, sono pronti ad eseguire con tutta la loro verve. Trevor è in ottima forma non solo nel cantato, ma anche nell’intrattenere il pubblico: “Al diavolo quella musica insulsa che ci viene proposta ogni giorno” – afferma durante una pausa – “Noi siamo qui per la nostra musica, la nostra passione, e dobbiamo portarla avanti!”. Parole che, ovviamente, ricevono una sonora standing ovation, proprio come il chitarrista Tommy Talamanca che si alterna benissimo con la tastiera senza sbagliare una nota. L’esibizione corale dei Sadist è ottima, avanzando in brani che risalgono a Above The Light e Tribe e chiudendo, dopo un’ora abbondante, uno show che meglio di così non poteva andare.






SETLIST SADIST:
Jagriti
One Thousand Memories
The Birds
Season in Silence
Perversion, Lust, Orgasm
The Path
Sometimes They Come Back
Escogido
The Lonely Mountain
The Attic and The World of Emotions
Accabadora
Tearing Away
Encore:
India
Tribe
CONCLUSIONI
La serata si chiude, quindi, nel migliore dei modi, con i presenti che scambiano due parole tra loro e con i componenti delle band che si sono esibite. L’unica nota stonata è stata la mancanza di un pubblico numeroso: troppo pochi per un evento svoltosi in uno spazio grande, con un’ottima organizzazione e con ospiti di tutto rispetto. Tuttavia, ciò non deve essere visto come un aspetto totalmente negativo, ma piuttosto come un punto di partenza, perché le premesse per diventare una nuova interessante realtà del Sud Italia dedita al metal estremo, il Dita e Draconian le ha tutte.


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