
- Band: SINISTER GHOST
- Durata: 16:35
- Data di uscita: 28 novembre 2025
- Etichetta: Indipendente
“Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo…”. Così Ugo Foscolo, nel celebre sonetto Alla Sera, descrive il suo stato d’animo nei confronti del mondo circostante, da cui vuole evadere rifugiandosi nel buio della notte, un momento di quiete che si distacca dal tempo malvagio in cui vive, pieno di insidie e preoccupazioni.
Niente di diverso da ciò che i Sinister Ghost esprimono nel loro nuovo EP, intitolato proprio Reo Tempo, uscito a distanza di due anni dall’ultimo full-length What’s Left of Human?, segnando una specie di spartiacque nel loro percorso soprattutto a livello di concept.
A differenza dei lavori precedenti, in cui dominano i racconti tetri e orrorifici, in questa release sono i temi di attualità e di denuncia sociale che diventano i protagonisti assoluti. Aspetti che, se in passato sono stati solamente citati o accennati con figure retoriche, adesso sono raccontati con un approccio critico, diretto e provocatorio, perfettamente in simbiosi con il sound.
Who is God Now? è l’incipit che descrive il disco già dalla partenza. La voce di Asmort, dal timbro malinconico e sofferente, si poggia su semplici accordi di chitarra acustica, affiancati dal pianoforte, con un testo tanto toccante, quanto esplicito, affrontando il tema del consumismo e del “dio denaro” come simbolo di potere, avidità e materialismo. Si arriva, così, alla seguente Kill That Fetus: the Anti-life Manifesto, il fulcro dell’EP, in cui i toni si fanno decisamente più pesanti su tutti i fronti. Si torna a pieno regime nel black metal con scream acidi, riff stridenti e batteria pesante, senza disdegnare qualche intermezzo più melodico, a cui si affianca una narrazione provocatoria ispirata alla storia biblica di Maria di Nazareth, reinventata per affrontare i problemi della violenza sessuale, l’aborto e il peso oppressivo della dottrina. Odium Est Via Nostra e Oscar, That was My Name continuano sulla stessa scia, con sezioni per lo più aggressive mescolate a elementi gothic (violino in primis) e toccando argomenti molto spinosi come lo sfruttamento dei bambini soldato e la superficialità dilagante in ogni aspetto della società. Infine, la strumentale Op.1 chiude il disco con delle note di pianoforte e di violino mettendo in mostra la sua essenza: oscuro, evocativo e intransigente.
Non un semplice disco, ma un vero e proprio manifesto. Con Reo Tempo, i Sinister Ghost hanno fatto un ulteriore salto in avanti: se lo stile è rimasto pressoché lo stesso, seppur con qualche traccia di ispirazione in più, il contenuto lirico è cambiato notevolmente, rispecchiando in pieno il titolo dell’album e il suo significato. Solo il tempo ci dirà se questo EP sia un punto di svolta o una semplice transizione verso un nuovo capitolo, ma vale la pena ascoltarlo, comprenderlo e approfondirlo.
Miglior brano: Kill That Fetus: the Anti-life Manifesto
Voto: 8
TRACKLIST:
- Who is God Now?
- Kill That Fetus: the Anti-life Manifesto
- Odium Est Via Nostra
- Oscar, That was My Name
- Op. 1
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