• Band: SCALP
  • Durata: 19:52
  • Data di uscita: 25 luglio 2025
  • Etichetta: Closed Casket Activities

La California non smette mai di stupire, e la prova schiacciante è racchiusa nella terza opera su lunga durata degli Scalp.

Non si sono sentiti nominare spesso ma, già dal 2019, il quartetto mostrò le proprie abilità con una manciata di lavori in grado di scuotere anche gli ascoltatori abituati a sonorità da capogiro. Dopo i primi due Domestic Extremity (2020) e Black Tar (2023) i ragazzi sono arrivati al terzo album intitolato Not Worthy of Human Compassion, che mostra la loro definitiva maturità in un sound che si muove tra grindcore, death metal, d-beat e powerviolence.

Insomma, un ibrido che tenta in ogni modo di colpire l’ascoltatore nella maniera più diretta possibile, esattamente come ci si aspetterebbe da band come Nails e Full of Hell, che ci hanno mostrato come la violenza possa assumere molteplici sfumature. In meno di un minuto medio di durata, come in piena tradizione grind, i brani alternano sezioni sfrenate, momenti più groovy e rallentamenti degni dello sludge più acido, avanzando in scioltezza dall’inizio alla fine.

Dalla prima LTARMLAC all’ultima Bottomless, la tensione rimane sempre alta, passando da attimi di pura violenza ad altri più lenti e studiati, ma pur sempre corrosivi. L’esempio più significativo è il terzo brano Pit, 37 secondi di fuoco in cui si alternano le bordate tipiche dei Napalm Death ai momenti più graffianti degli Eyehategod senza un minimo di difficoltà o di contrasto. Elementi stilistici così diversi di solito faticherebbero a convivere nello stesso brano, ma la maestria dei ragazzi sta proprio in questo: rendere l’ascolto fluido nel loro caos. Shacklerot è il brano che descrive a pieno tutto ciò: nella sua sequenza, infatti, si alternano un’intro di chitarra aspra e stridente che accompagna prima una sezione in mid-tempo, poi una rasoiata colma di blast beats sulla quale il growl di Cole Rodgers, solitamente corrosivo, si pone addirittura in tonalità brutal death, per poi lasciare spazio ad un breakdown con ritmiche pesanti quanto macigni.

Not Worthy of Human Compassion è uno di quegli album da ascoltare tutto d’un fiato, senza concedersi un minimo di pausa, per capire in fondo la sua essenza. I brani, simili tra loro, viaggiano in un vortice sonoro costante e omogeneo, dando nel complesso un risultato tanto estremo quanto accessibile, senza cercare soluzioni troppo complesse. Se già avevano avuto modo di farsi notare in passato, ora gli Scalp si sono confermati come un nome da tenere d’occhio nella dimensione più estrema dell’hardcore e del metal, rivelandosi più consapevoli e concreti che mai.

Miglior brano: Conspiracy

Voto: 7.5

Classificazione: 7.5 su 10.

TRACKLIST:

  1. LTARMLAC
  2. EgoDeath
  3. Pit
  4. 80AcresofHell
  5. ShackleRot
  6. Crowsfoot
  7. Loather
  8. SurrogateVictim
  9. Untitled
  10. Conspiracy
  11. RigorVivus
  12. Drag
  13. Bottomless

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