• Band: …AND OCEANS
  • Durata: 46:32
  • Data di uscita: 23 maggio 2025
  • Etichetta: Season of Mist

Siamo davanti a The Regeneration Itinerary, settimo album degli …And Oceans, che in questo 2025 è arrivato alle orecchie di tutti gli appassionati di quel sound tanto estremo, quanto sperimentale.

Tenere il passo dei precedenti Cosmic World Mother (2020) e As in Gardens, So in Tombs (2023) non era per niente facile, ma i finlandesi sono riusciti a dare il massimo sfogo alla loro creatività.

La line-up non è cambiata, la produzione è sempre ottimale, ma il sound si discosta dal classico symphonic black in favore di quelle sensazioni già ascoltate in A.M.G.O.D. (2001) ma che adesso si rendono più marcate e distinte, alternandosi con le parti dal suono più “metal” in senso stretto.

L’opener Inertiae mostra proprio questo aspetto: accanto alle parti tipicamente black metal, ci sono le parti in synth che diventano un elemento alternativo, più che integrante, creando una dimensione a sé. Il secondo brano Förnyelse I Tre Akter si presenta con tanta varietà, tra sfuriate di batteria e un ritornello atmosferico ricco di pathos, bilanciando cattiveria e melodia grazie anche ai synth in sottofondo. Degno di nota è anche il terzo Chromium Lungs, Bronze Optics, epico e calzante, alternato da sezioni evocative (con tanto di coro in sotofondo) ed altre che riprendono velocità. Con The Form and the Formless l’asticella si abbassa leggermente: li synth a metà non si integrano bene con il resto del brano, rendendolo scollegato da tutto il resto. Ma con Prophetical Mercury Implement con gli inserti elettronici che, questa volta, definiscono l’atmosfera senza appesantirla. La seconda parte del disco si mantiene pressoché costante nella sua struttura, presentando rasoiate più brutali (The Fire in Which We Burn) e altri più sincopate (The Ways Of Sulphur) passando da Towards the Absence of Light che segue lo stesso percorso di tutto l’album, con un finale dal sapore futuristico. Infine, nell’edizione limitata digibox, si trovano anche le due bonus track Copper Blood, Titanium Stars e The Discord Static, che si rifanno alle melodie orchestrali dei Dimmu Borgir, ma mantenendosi fedeli al resto dell’opera.

Si può dire che agli …And Oceans le abilità non manchino: tecnica, sperimentazione, buonissime intuizioni e creatività, che rendono The Regeneration Itinerary uno dei loro album meglio riusciti. Certo, in alcuni episodi il mix tra black metal ed elettronica non è molto coeso e, se lo fosse stato, a quest’ora parleremmo probabilmente del disco dell’anno, ma ciò non toglie che i finladesi siano riusciti a ribadire il loro stato di forma, rimanendo tra i migliori interpreti del symphonic black metal.

Miglior brano: Förnyelse i tre akter

Voto: 8

Classificazione: 8 su 10.

TRACKLIST:

  1. Inertiae
  2. Förnyelse i tre akter
  3. Chromium Lungs, Bronze Optics
  4. The Form and the Formless
  5. Prophetical Mercury Implement
  6. The Fire in Which We Burn
  7. The Ways of Sulphur
  8. I Am Coin, I Am Two
  9. Towards the Absence of Light
  10. The Terminal Filter

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