• Band: SINISTER GHOST
  • Durata: 37:26
  • Data di uscita: 15 dicembre 2023
  • Etichetta: Indipendente

Il sentore era nell’aria: i Sinister Ghost avrebbero realizzato un nuovo album, con una nuova formazione, con nuovi spunti stilistico-concettuali e con la stessa verve del lavoro precedente.

La band di Viareggio, partita dalle menti di Asmort e Synugoth, si era già espressa alla grande con il primo The Dark Abyss of Omerty (2022), album in cui il potenziale dei ragazzi si intravedeva in tutto: dal sound che comprende black, death e gothic in un mix perfettamente calzante alle vocals variegate che passano da growl abissali a screaming taglienti in un attimo, fino alle tematiche orrorifiche che impersonificano il loro nome a 360 gradi.

Dopo quasi due anni, la conferma è arrivata: grazie all’innesto di Aelodh come secondo chitarrista e di Pontius alla batteria, la band ha avuto modo di crescere sia a livello di componenti, sia a livello di contenuti, forgiando il tanto atteso secondo capitolo dal nome What’s Left of Human?, nel quale le influenze di Carach Angren, Behemoth e Fleshgod Apocalypse si fondono in atmosfere tetre e spettrali.

Ogni traccia avanza in colpi di scena inaspettati, coinvolgendo l’ascoltatore in ogni passaggio. Già dalla opener Eden is Our Home il sound subisce costanti variazioni, tra accelerazioni, rallentamenti e uso della voce narrante (ad appannaggio di Danny Metal degli Slug Gore) a rendere il tutto più atmosferico. Si continua sulla stessa scia in The Innocent’s laugh e The House of Violin, in cui sono gli inserti di violino (non a caso) a dare quel tocco narrativo diventato un marchio di fabbrica. Lo stesso che si trova in Ocean Avenue 112, brano incentrato sul massacro di Amityville del 1974, caratterizzato da un eccellente storytelling delle liriche, perfette nell’alternanza tra le parti più aggressive e quelle dialogate. Non mancano colpi di scena simili neanche in Stolen at Birth e As I Lay in my Coffin, in cui voci femminili accompagnano sezioni intense ed emozionanti, tra rallentamenti, pianoforte e riff malinconici. Infine, la chiusura è affidata alla title-track, aperta da ottimi arpeggi di chitarra acustica, per poi esplodere in strofe dirompenti. Le vocals acide di Asmort vanno in perfetta sintonia con l’andamento degli altri strumenti, soprattutto con le chitarre che, con gli assoli nelle parti più lente, riescono a dare un tocco in più di drammaticità.

Le aspettative non sono state deluse. I Sinister Ghost hanno centrato in pieno l’obiettivo di ripetersi e di migliorarsi con un album per niente scontato, dal songwriting profondo, dalle melodie filmiche e dal forte coinvolgimento emotivo. What’s Left of Human? rende giustizia non solo al nome della band, costantemente impersonificata nella sua musica, ma anche al talento di ogni componente, ormai consolidato e pronto per farsi largo tra i grandi.

Miglior brano: Stolen at Birth

Voto: 8

Classificazione: 8 su 10.

TRACKLIST:

  1. Eden is Our Home
  2. The Innocent’s laugh
  3. The House of Violin
  4. Ocean Avenue 112
  5. Stolen at Birth
  6. Delirium of Denial
  7. As I Lay in my Coffin
  8. What’s Left of Human (Post Mortem)

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