• Band: BEDSORE
  • Durata: 45:55
  • Data di uscita: 29 novembre 2024
  • Etichetta: 20 Buck Spin

Italian death metal at its finest. Questo è ciò che i Bedsore sono stati capaci di creare sin dalla loro nascita, donando un’altra eccezionale sfumatura alla scena underground della Città Eterna per trasportarla, con merito, anche all’estero.

In fin dei conti, quando “death metal” e “Roma” si trovano nella stessa frase, è automatico pensare alla parola “garanzia”, perché di band importanti che hanno scelto queste sonorità, alle porte del Colosseo, se ne trovano parecchie e di ogni tipo. C’è chi va avanti dagli albori del genere su sentieri più sinfonici (Stormlord), chi rievoca l’epoca dell’Antico Impero (Ade), chi si sposta su sponde brutali (Corpsefucking Art, Devangelic) e chi la violenza la mescola con la tecnica per creare un sound tritaossa (Hideous Divinity, Hour of Penance). Ma c’è anche chi, partendo dalla classica ferocia, si è ispirato al prog anni ’70 dalle tinte atmosferiche e psichedeliche plasmando un sound quasi del tutto unico, degno di una capacità compositiva elevatissima racchiusa in una solida entità dal nome Dreaming The Strife For Love.

Il quartetto romano aveva già detto la sua con il primo Hypnagogic Hallucinations (2020) nel quale, però, la componente progressive faceva da (robusta) cornice al death dal forte impeto. Con questo secondo album, invece, le coordinate si sono praticamente invertite, mettendo in risalto strutture molto complesse in un insieme di suoni intenso, ricco di colpi di scena, reso solenne sia dalle sinfonie emozionanti, sia dai testi in italiano che, in questa sede, sono più azzeccati che mai.

L’impressione di trovarsi dinnanzi ad un’opera maestosa la si ha sin dall’inizio, con la opener Minerva’s Obelisque che dà il giusto incipit tra momenti più spinti ed altri più ariosi, alternandosi tra synth, mellotron e organo ben orchestrati dalla mente di Stefano Allegretti, sostituendosi spesso alla chitarra come strumenti portanti. La voce di Jacopo Gianmaria Pepe si rende espressiva e graffiante per conferire un tocco in più di poeticità, perfettamente calzante con gli stacchi di Davide Itri alla batteria, precisissimo nelle ritmiche e nell’intensità. Tutto scorre liscio, in un viaggio lungo 6 brani che sembrano essere legati senza pause per trasportare l’ascoltatore in una dimensione spirituale, introspettiva e straordinariamente inquietante, dove tra le soluzioni più variegate, l’ascolto si fa sempre più profondo per finirne letteralmente ipnotizzati.

A conti fatti, non è un caso che un’etichetta di qualità come la 20 Buck Spin si sia interessata ai Bedsore, promuovendo il loro grandioso operato. Dreaming The Strife For Love è un album che mostra un’evoluzione notevole, un salto di qualità che era chiaro già dal primo album, ma che adesso è confermato a pieni voti. Il futuro, per questi ragazzi, non può che essere roseo.

Miglior brano: Realm of Eleuterillide

Voto: 8,5

Classificazione: 8.5 su 10.

TRACKLIST:

  1. Minerva’s Obelisque
  2. Scars of Light
  3. A Colossus, an Elephant, a Winged Horse; the Dragon Rendezvous
  4. Realm of Eleuterillide
  5. Fanfare for a Heartfelt Love
  6. Fountain of Venus

Profili social della band:

Lascia un commento