
- Band: FULCI
- Durata: 32:43
- Data di uscita: 9 agosto 2024
- Etichetta: 20 Buck Spin
Ora sì che possiamo definitivamente ritenerli un’eccellenza del death metal. Tutta made in Italy, tutta made in Sud. I Fulci sono arrivati agli 11 anni di carriera conquistando con merito l’audience internazionale una volta per tutte con Duck Face Killings, quarto full-length ufficiale.
Ripercorriamo brevemente la loro storia: sono partiti con Opening the Hell Gates (2015), si sono affermati con Tropical Sun (2019), si sono riconfermati con Exhumed Information (2021) e adesso si sono indubbiamente perfezionati. Da album, in album, i casertani sono maturati a dismisura tenendo salda la loro identità e migliorandola con continui upgrade non solo nel sound, ma anche negli spettacoli dal vivo, nella formazione ampliata e nei continui spunti creativi, sempre al passo con i tempi.
Il risultato non fa altro che rispecchiare il contenuto di quest’album, realizzato sotto l’ala della 20 Buck Spin (tra le migliori etichette in circolazione), con altri due componenti fissi, diversi collaboratori provenienti da altri progetti e un concept di base: il film Lo Squartatore di New York (1982) diretto, ovviamente, dal maestro Lucio Fulci.
La critica cinematografica ha definito il film uno dei più crudeli, pessimisti e violenti del cinema italiano, ed è da questo presupposto che i Fulci partono per impersonificarlo nei loro brani. Vile Butchery, non a caso, si presenta proprio così: ben articolato, granitico, violento a dismisura, in un andamento opprimente reso al massimo dal batterista Edoardo Nicoloso, il cui contributo, rispetto alla drum machine, si sente eccome nell’ingranaggio del sound, decisamente più fluido. Dopo il breve intermezzo A Blade in the Dark, spetta a Fucked with a Broken Bottle picchiare duro con gli stacchi slam e il growl di Fiore più brutale che mai. Maniac Unleashed è un altro brano ben riuscito, dai riff ruvidi e trascinanti dettati sia da Dome che dalla new entry Ando Ferraiuolo, che catturano l’ascolto già da subito. Dopo il brano rap metal Knife, con la partecipazione di Lord Goat, si torna su sonorità dure con Slashereality, Human Scalp Collection e la title-track, un trittico micidiale da cui è impossibile uscire illesi per le continue sfuriate. Proprio ciò che succede nelle seguenti Rotten Apple e Sadistic Murder, dove per l’ennesima volta le scelte stilistiche sono brillanti tra stacchi impetuosi e breakdown. Infine, troviamo Stabbed, Gutted and Loved, di nuovo su sponde old school e l’ultima strumentale Il Miele Del Diavolo, in cui chitarre, batteria, synth e sax si mescolano per regalare un finale suggestivo.
Duck Face Killings non ha deluso minimamente le aspettative: con un sound brutale, opprimente e ormai maturato al 100%, i Fulci hanno realizzato un disco di livello, per nulla banale, devoto alle influenze del passato, ma fresco nella sua essenza, dimostrandosi innovativi, brillanti, ma soprattutto sicuri di sé e di ciò che sono in grado di fare, nella maniera migliore possibile.
Miglior brano: Sadistic Murder
Voto: 8
TRACKLIST:
- Vile Butchery
- A Blade in the Dark
- Fucked with a Broken Bottle
- Morbid Lust
- Maniac Unleashed
- Knife
- Slashereality
- Human Scalp Collection
- Duck Face Killings
- Rotten Apple
- Sadistic Murder
- Lo Squartatore
- Stabbed, Gutted and Loved
- Il miele del Diavolo
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