MILANO, Legend Club – 06/11/2024

Siamo di nuovo qui, al Legend Club, dove la comunità metal di Milano (e non solo) si riunisce spesso e volentieri per le serate che propone. In questo mese di novembre, stracolmo di concerti in giro per l’Italia, gli appuntamenti in agenda qui sono tantissimi, soprattutto nella prima settimana del mese.

Dopo il concerto degli Uada del 3 novembre, ecco che arrivano in serie: gli Ulcerate con i Fange martedì 5, il Faces of Death con Veil of Maya, Signs Of The Swarm, Varials e To The Grave giovedì 7 e, il giorno prima, un vero tridente di sfondamento. I Gatecreeper, freschi dell’ultimo album Dark Superstition, arrivano a Milano per l’unica tappa italiana del tour europeo assieme ad altri due nomi di rilievo della nuova scena estrema mondiale: i 200 Stab Wounds e gli Enforced.

In un mercoledì sera freddo, umido e nebbioso, spetta a queste band scaldare l’atmosfera per gli appassionati giunti fin qui, dopo aver percorso le strade di una Milano intasata dal traffico più del solito. E una line-up così, già solo leggendola, non potrà deludere le aspettative.

ENFORCED

Le porte del Legend si aprono alle 19. L’affluenza è ancora bassa, il locale è mezzo vuoto, ma già si intravede il primo movimento sul palco, pronto ad accogliere gli Enforced. La band di Richmond è una delle più in voga tra le moderne reclute del thrash metal, capaci di replicare quello stile messo a punto dai Power Trip ma con una dose di cattiveria in più. Caratteristiche che descrivono il genere in questione: diretto, senza fronzoli, senza giri di parole, proprio come lo sono questi ragazzi nell’attitudine. Una volta entrati in scena, infatti, non perdono un secondo di tempo e partono in quinta con Betting on the End, tratta dal loro ultimo EP A Leap Into the Dark, per iniziare a picchiare duro. La setlist si concentra non solo sulla loro ultima release, ma anche sui full-length War Remains e Kill Grid, con bordate che smuovono subito gli animi degli spettatori. Il frontman Knox Colby chiama i circle pit e qualcuno già si mobilita, pur non essendoci ancora un numero elevato di persone, ma certo è che nessuno rimane impassibile alla loro esibizione. Gli applausi che ricevono a fine show sono calorosi e sinceri, giusto riconoscimento per questi ragazzi, autori di un’ottima performance.

SETLIST ENFORCED:

Betting on the End

Malignance

Curtain Fire

Casket

Hanged by My Hand

Nation of Fire

A Leap into the Dark

War Remains

200 STAB WOUNDS

Dopo 45 minuti abbondati di pausa, la serata prosegue con i 200 Stab Wounds, band che, negli ultimi anni, è stata protagonista di una rapida ascesa nella scena estrema internazionale. Sulla sua formula non c’è molto da stupirsi, dato che propone quel sano death metal dalle tinte groovy e brutali. Eppure, nella sua semplicità, si percepisce chiaramente come i ragazzi di Cleveland percorrano una strada tutta loro sia nel primo album Slave to The Scapel, sia nel suo successore Manual Manic Procedures, pronti per essere presentati qui, in sede live, per la prima volta nel nostro Paese. Anche loro, non badano alle chiacchiere: entrano in scena, chiamano la folla e pestano subito forte con le prime bordate, Hands of Eternity e Masters of Morbidity, tratta dall’omonimo singolo, procedendo senza sosta tra un brano e l’altro. La tensione è alta e il pogo si anima sempre di più, accompagnando uno show adrenalinico, degno del nome dei 200 Stab Wounds, che hanno dato il massimo fino alla fine. Un esordio italiano da ricordare.

SETLIST 200 STAB WOUNDS:

Hands of Eternity

Masters of Morbidity

Skin Milk

Tow Rope Around the Troat

Parricide

Drilling Your Head

Gross Abuse

Defiled Gestation

Ride the Flatline

Itty Bitty Pieces

Fatal Reality

Release the Stench

GATECREEPER

Sono all’incirca le 21, il Legend si è ormai riempito e, dopo un’altra lunga pausa, arriviamo all’ultimo atto. I Gatecreeper sono già stati in Italia ad agosto 2023 come ospiti nella line-up del Frantic, ma con delle differenze che non riguardano solo il clima. In quell’occasione, infatti, non avevano ancora realizzato il terzo album Dark Superstition, che oggi, invece, presenteranno nella sua interezza. Quando una band arriva al fatidico terzo full-length, di solito deve confermarsi nel suo stile, nel suo status e nella sua bravura. Compito difficile, certo, ma i deathsters dell’Arizona l’hanno portato a termine. Nei precedenti Sonoran Depravation e Deserted, l’influenza del death metal svedese si riconosce nell’immediato, ma con quest’ultimo si sono spostati su sponde più melodiche e orecchiabili. Ciò non significa, però, che il sound ne abbia risentito sulla pesantezza che, come in studio, ci si aspetta anche in sede live. E la prova del nove è arrivata. Chase Mason sale sul palco con i suoi baffi folti e gli occhiali da sole partendo, assieme ai suoi compagni, con Oblivion, tratto dall’ultimo album, per poi passare ai vecchi capitoli tramite bordate come Ruthless e Craving Flesh, nei quali si erge la performance del drummer. Nel complesso, i ragazzi viaggiano linearmente, divertendosi e picchiando in maniera costante sul pubblico, che risponde pronto con circle pits e acclamazioni fino all’ultima song in scaletta quando, prima di passare all’encore, Mason promette altri due brani se vede tutti scatenarsi fino allo stremo delle forze. Detto, fatto. Gli è bastato vedere il mosh sfrenato sotto i suoi occhi per dire: “Complimenti, vi meritate altre due canzoni!”, chiudendo il set con Flamethrower e Boiled Over. La serata, quindi, si chiude alle 22:30 dopo aver visto protagoniste tre band che hanno dimostrato di essere le next big thing dell’odierno panorama estremo.

SETLIST GATECREEPER:

Oblivion

Ruthless

A Chilling Aura

Caught in the Treads

Craving Flesh

Flesh Habit

Rusted Gold

From the Ashes

Mistaken for Dead

Dead Star

Patriarchal Grip

Desperation

The Black Curtain

Starved

Sick of Being Sober

Flamethrower

Boiled Over

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