TREZZO SULL’ADDA (MI), Live Club – 14/09/2024

Ogni mese, in Italia, c’è almeno un evento imperdibile. Che sia la data di una sola band con numerosi musicisti di spalla o un festival di una o più giornate, se ne possono contare tanti, uno meglio dell’altro e, nell’estate 2024, di appuntamenti che hanno surriscaldato l’atmosfera se ne ricordano un bel po’. A giugno ci sono stati gli Hatebreed con i Crowbar; a luglio, invece, si è svolto prima il Genova Summer Fest, poi il Luppolo in Rock con tre giornate piene, mentre ad agosto il Metal for Emergency e il Frantic hanno dato, come sempre, la loro forte scossa con ospiti importantissimi.

Infine, a settembre, c’è il Metalitalia Festival, da ormai 11 anni una garanzia per chiudere la stagione estiva nel migliore dei modi. Gli anni passati abbiamo visto line-up spettacolari, soprattutto in epoca post-covid: nel 2022 i Sodom guidarono la prima giornata con Coroner, Onslaught e Bulldozer, mentre nella seconda, prevalentemente black, i Watain furono affiancati da Abbath, Asphyx e Batushka. Nel 2023, stessa storia: i Venom furono i leader di un primo giorno di fuoco con Paul Di’Anno, Malevolent Creation e Unleashed, con un secondo giorno di puro folk con ospiti i Folkstone, i Furor Gallico, i Wind Rose e Feuerschwanz.

Cosa aspettarsi, quindi, per l’edizione del 2024? Un upgrade totale. La prima giornata, dedicata in gran parte al thrash, vede in ordine: Husqwarnah, Ural, Angelus Apatrida, Cripple Bastards, Xentrix, Morbid Saint, Destruction e Overkill. La seconda, più classica e revivalista, si divide tra band giovani quali gli Hellfire, gli Haunt e i Night Demon ed altre storiche: i Satan, i Warlord, i Cirith Ungol nella loro seconda, imperdibile ed ultima data in Italia, e i Death SS headliner.

Due occasioni irripetibili, sempre nella migliore location indoor d’Italia, il Live Club di Trezzo sull’Adda, per infuocare un weekend che si prospetta intenso a partire soprattutto da oggi.

HUSQWARNAH

I cancelli del Live Club si aprono già alle 13. La fila è scorrevole, il locale è già pronto con gli stand, l’area merch e l’area del meet & greet che, per tutta la giornata, sarà molto trafficata negli orari prestabiliti. Alle 14 in punto iniziano gli Husqwarnah, band dal classico death metal feroce e battagliero. La setlist proposta dai monzesi spazia in canzoni tratte dai due album Front: Toward Enemy (2021) e Purification Through Sacrifice (2024), alternandole perfettamente in una performance esplosiva. L’atmosfera, infatti, diventa subito rovente e, per quella mezz’ora di esibizione, gli Husqwarnah si prendono costantemente gli applausi di un pubblico ancora poco numeroso, ma carichissimo, segno che la giornata è partita nel migliore dei modi.

SETLIST HUSQWARNAH:

Melting Face

Death Proof

Mass Grave

Graboids

Screams from the Cellars

Reincarnation of Sin pt. II

Wheel of Torture

Tower of Suicide

URAL

Dopo un solo quarto d’ora, tocca ai torinesi Ural salire sul palco. I thrashers, attivi dal 2010, si stanno facendo notare nella scena metal nostrana grazie ai loro dischi sempre più convincenti. Finora, sono 6 i loro lavori ufficiali: 3 album, 2 EP e un demo, pronti ad essere suonati davanti ad una folla ormai scaldata e pronta per sorbirsi un’altra ondata di pura aggressività fatta a musica. Gli Ural, infatti, salgono sul palco con una carica travolgente espressa nella loro esibizione. In particolare, sono le conclusive Virtual Sleep e Fake Reality a colpire gli spettatori, uscendo di scena con forte approvazione.

SETLIST URAL:

Crossearth

Blood Red Sand

Werewolf

Heritage

So What

Virtual Sleep

Fake Reality

ANGELUS APATRIDA

Quelli visti finora sono stati due show intensi e adrenalinici, ma il bello deve ancora venire. Restano altre 9 ore di fuoco e fiamme, che iniziano ad innalzarsi pesantemente con gli Angelus Apatrida. La band spagnola, in ambito thrash, è ormai una delle più autorevoli del suo Paese, sia per l’esperienza ultra ventennale, sia per la fame di intraprendenza con cui è riuscita a calcare molti palchi in giro per l’Europa in performance validissime. L’occasione per ripetersi si presenta oggi al Metalitalia Fest e, ovviamente, non se la lasciano sfuggire: i fratelli Izquierdo, soprattutto Guillermo, sono instancabili, aiutati dalla presenza massiccia di Victor Valera che sfonda costantemente il rullante, e David Álvarez, preciso con la sua chitarra. Il Live Club diventa una bolgia grazie al primo, grosso moshpit della giornata che parte finalmente spontaneo nel centro del parterre. Supportando in gran parte l’ultimo album Aftermath (2023), gli Angelus Apatrida non deludono le aspettative, portando a termine uno spettacolo di un’ora abbondante degno del più puro thrash, con una forte dose di elogi finali.

CRIPPLE BASTARDS

Più si va avanti, più aumenta l’hype. Gli Angelus Apatrida hanno gettato quella benzina sul fuoco che doveva far esplodere la giornata, ma a rincarare la dose, adesso, ci sono i Cripple Bastards. Una band grindcore in una line-up quasi del tutto thrash metal potrebbe inizialmente stonare, ma se l’obiettivo è quello di picchiare duro per incrementare il delirio generale, allora i piemontesi sono i più adatti per realizzarlo. Al posto di Schintu the Wretched, fermato da un’influenza, i grinders prendono in prestito Eugenio Sambasile dagli Embryo presentandosi con una formazione insolita, ma ben assestata. D’altronde, i Cripple Bastards sono sempre gli stessi: si piazzano sul palco, rimangono fissi ai loro posti e scaricano costantemente rabbia e violenza sulla folla ormai travolta dalla furia di Giulio, dalle rasoiate di Der Kommisar e dalle percosse prorompenti di Raphael Saini, che proprio oggi festeggia i 10 anni da batterista della band. Le badilate che rispondono al nome di Polizia, una razza da estinguere e Misantropo a Senso Unico sono solo due di una lunga serie di brani messi nella loro setlist, in uno spettacolo durato un’ora e che ha lasciato i presenti, come al solito, annichiliti.

SETLIST CRIPPLE BASTARDS:

XENTRIX

Dopo un’ondata di grindcore devastante, si torna di nuovo sul thrash metal con una delle chicche dell’intero festival. Gli Xentrix fanno parte di quei gruppi fin troppo sottovalutati. Sarà perché vengono dall’Inghilterra e non dalla Bay Area, ma a livello storico non si discutono: sono in giro dal 1988, hanno realizzato ottimi album e, nel loro genere, sono tra le leve più esperte. Della formazione originale sono rimasti solo Kristian Havard e Dennis Gasser e, dopo un temporaneo scioglimento, si sono riformati con altri membri adottando un sound molto più sul groove, diverso da quello degli esordi. La vera essenza degli Xentrix, infatti, è racchiusa in Shattered Existence, il primo full-length, che proprio quest’anno compie 35 anni e che i thrashers hanno deciso di omaggiare qui, al Metalitalia Fest, nella loro setlist. Regalo migliore di questo non potevano farlo, perché in fondo sapevano che con quei brani storici avrebbero creato l’atmosfera giusta per scatenare il panico tra la folla. E, neanche a dirlo, ci riescono: Jay Walsh non è Chris Astley, ma intona molto bene la sua voce ruvida in pezzi come No Compromise, Dark Enemy e Bad Blood, i più memorabili della discografia, con la base strumentale sincronizzata alla perfezione. Il pubblico è in visibilio, non smette mai di pogare e, tra una spinta e l’altra, riesce a godersi anche le due song finali tratte da For Whose Advantage, il secondo capolavoro. Lo show è stato superlativo, tra i migliori visti finora, finendo con applausi, acclamazioni e ringraziamenti a gran voce in una delle rare volte che capita di vederli da queste parti.

SETLIST XENTRIX:

No Compromise

Balance of Power

Crimes

Back in the Real World

Dark Enemy

Bad Blood

Reasons for Destruction

Position of Security

Heaven Cent

For Whose Advantage

Questions

MORBID SAINT

La serata procede di bene in meglio, ma il momento clou ancora non è arrivato. C’è chi, dopo 5 ore, ha già le pile scariche, ma non è il frangente adatto per mollare la presa, perché siamo finalmente arrivati alla parte alta del tabellone. Ad aprirla ci sono i Morbid Saint, altra formazione storica che, come gli Xentrix, è rimasta ferma per anni prima di riprendere la retta via. Sono solo 3 gli album realizzati da inizio anni ’90, di cui il più recente Swallowed by Hell è uscito quest’anno ed è pronto per essere presentato in sede live. In una line-up come quella di oggi, il loro nome potrebbe sembrare il più debole, forse perché meno conosciuti o visti di rado in eventi come questo. Ma chi ha pensato una cosa del genere è stato smentito all’istante. La band del Wisconsin arriva sul palco con grinta, foga e tanta voglia di spaccare tutto, partendo in quinta con la titletrack dell’ultima release. In un attimo, la violenza sonora prende il sopravvento, il moshpit si anima bruscamente e, da qui in poi, parte una vera e propria gara per sopravvivere nel parterre. La prova corale della band è mostruosa: Jay Visser e Jim Fergades impugnano le loro asce scuotendo i muri del locale con i loro riff pesantissimi, con Bob Zabel in stato di grazia al basso. Pat Lind si dimostra un trascinatore nato, sia nelle vocals che per la presa sul pubblico, ma chi merita l’elogio più grande è il batterista DJ Bagemehl, una furia dietro le pelli, che ha lasciato il segno nei timpani di tutti i presenti. Lo spettacolo è così coinvolgente che tra continui circlepit, wall of death e crowdsurfing nessuno rimane deluso e, dopo 75 minuti devastanti chiusi con la storica Damien, i Morbid Saint se ne vanno trionfanti, acclamati da chiunque, consapevoli di aver regalato ai presenti uno show eccezionale, il migliore visto finora.

SETLIST MORBID SAINT:

Swallowed by Hell

Bleed Them Dry

Crying for Death

Scars

Fuck Them All

Lock Up Your Children

Burned at the Stake

Pine Tuxedo

Assassin

Beyond the States of Hell

Rise from the Ashes

Damien

DESTRUCTION

Ora sì che il clima al Live Club è infuocato: tutti sono contenti, un po’ provati dagli show precedenti, ma elettrizzati per affrontare l’ultima fase di questa giornata. E la prossima band ad esibirsi ha proprio il nome che descrive ciò che sta per accadere. Sui Destruction non c’è molto da dire, perché tutti i presenti sanno chi siano e a cosa andranno incontro per i prossimi 75 minuti. In Italia sono venuti già tante volte e, per loro, questa potrebbe essere una data come tante altre, ma essendo co-headliner in un evento del genere, sanno che dovranno dare il massimo. E per una band esperta come loro questa è la prassi. Per scatenare sin da subito i fan sotto palco, iniziano direttamente con tre grandi classici: Curse the Gods, Invincible Force e Nailed to the Cross, provocando un moshpit infernale che non mancherà per tutta la durata del loro set. La devastazione continua con Mad Butcher, brano con cui i chitarristi Damir Eskić e Martin Furia fanno tremare tutto il locale con i riff potenti assieme a Schmier, artefice di una prestazione vocale distruttiva. Ottima, ovviamente, anche la prova del drummer Randy Black, autore di martellate micidiali che fanno viaggiare gli spettatori con headbanging e pogo continui. La tensione rimane sempre alta, non c’è un minimo di tregua, e tutto scorre all’impazzata in una setlist che si conclude con i due inni della band: Thrash till Death e Bestial Invasion, tra gli applausi di una folla eccitata all’ennesima potenza. Lo show offerto dai Destruction non poteva essere diverso da come ci si poteva immaginare: impetuoso, rabbioso e, in linea con il loro nome, distruttivo.

SETLIST DESTRUCTION:

Curse the Gods

Invincible Force

Nailed to the Cross

Mad Butcher

Life Without Sense

Release from Agony

Armageddonizer

Total Desaster

Eternal Ban

No Kings – No Master

Death Trap

Diabolical

Thrash till Death

Bestial Invasion

OVERKILL

Il tempo è trascorso inesorabile fino alle 23, ora in cui, dopo 30 minuti di pausa per rifocillarsi dalle mazzate prese, il palco si tinge di verde. Segno inequivocabile che stanno arrivando gli Overkill. Come i Cripple Bastards, anche loro accusano un’assenza pesante: quella di D.D. Verni, bloccato da un persistente problema alla spalla. Sul palco, quindi, si presentano con Christian Giesler, già membro dei Kreator dal 1994 al 2019, che lo sostituisce al basso per il tour europeo, compresa la data di oggi. Ma tutto ciò è superfluo se l’intera band gira bene nei suoi ingranaggi, e i thrashers del New Jersey, in risposta alle opinioni contrastanti su di loro, lo dimostrano ogni santa volta. Tra i gruppi thrash metal storici, infatti, pochi possono vantare l’attitudine, la perseveranza e lo stato di forma degli Overkill, che non perdono mai quella grinta mostrata puntualmente in studio e in live, a partire dal frontman. Bobby “Blitz” Ellsworth ha ormai 65 anni e, dopo tutti i problemi di salute che ha avuto, è ancora lì, carismatico e sicuro di sé, sempre pronto a fornire performance da vero leader. Con questo non si tolgono di certo i meriti a Derek Tailer, Dave Linsk o allo stesso Verni, ma gli spettacoli degli Overkill ruotano maggiormente attorno alla sua figura da showman che, anche stasera, non delude. Brani come Hello From the Gutter, Electric Rattlesnake e Mean, Green, Killing Machine sono uno spettacolo non solo per le orecchie, ma anche per gli occhi, perché a vedere una band così ben coordinata ne giovano tutti. Nessuno sbaglia niente, neanche Giesler che, comunque, ha una grande dose di esperienza, e tutto ciò si riversa sullo stato d’animo dei presenti che si scatenano continuamente. Non c’è tempo per fermarsi, ogni canzone diventa una festa, soprattutto i classici Elimination, Horrorscope e Fuck You, durante i quali partono crowdsurfing all’impazzata. Scorre così, quindi, un’ora e mezzo di puro divertimento in uno show dove non è mancato niente, degna conclusione di una giornata memorabile.

SETLIST OVERKILL:

Scorched

Rotten To The Core

Bring Me the Night

Hello From the Gutter

Deny the Cross

Electric Rattlesnake

Mean, Green, Killing Machine

Necroshine

Horrorscope

Under One

The Surgeon

Ironbound

Elimination

In Union We Stand

Evil Never Dies

Fuck You

CONCLUSIONI

Finisce così questo primo giorno del Metalitalia Festival, pieno di emozioni, baldoria e tanto delirio. Tutto è andato secondo i tempi prestabiliti, con i meet & greet alternati perfettamente con gli spettacoli di ogni band, in modo da non distogliere l’attenzione su entrambi i fronti, in una location dagli spazi ben organizzati e distribuiti. La seconda giornata si prevede più “calma” per il bill che presenta, ma già si sa che sarà memorabile a partire da questi dettagli che, in un modo o nell’altro, fanno sempre la differenza.

Una replica a “Metalitalia Festival 2024 – giorno 1”

  1. Avatar avvcacciatore
    avvcacciatore

    Bello!

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