
Quanto può essere vario il metal negli argomenti che tratta. Ci vorrebbe parecchio tempo per elencarli tutti, ma sappiamo benissimo quali sono i più ricorrenti: satanismo, occultismo, storia, fantasy e folklore. Tuttavia, c’è anche chi preferisce parlare di temi più socialmente rilevanti come la discriminazione, gli abusi di matrice politica e anche l’ambientalismo.
Sì, proprio così: quei musicisti che, per l’opinione pubblica, sono fissati con Satana e il gore, si preoccupano anche della salvaguardia dell’ambiente non solo nei testi, ma anche nei nomi dei vari progetti, nel modo di apparire e nelle passioni personali. E tra loro, ce ne sono una miriade.
Gojira

Che i Gojira siano una band ambientalista è risaputo in lungo e in largo. I francesi, nei testi dei loro 7 album, hanno sempre esposto l’interiorità dell’individuo che, per realizzarsi, deve compiere azioni gratificanti nel corso della sua vita, soprattutto rispettare l’ambiente. Il disco più caro a quest’ultima tematica è From Mars To Sirius (2005) in cui i musicisti auspicano la rinascita di un pianeta travolto dall’inquinamento e dalle azioni nocive dell’uomo. E la balena che hanno voluto fieramente sulla copertina del disco non è un caso, dato che un tema di cui si preoccupano è proprio la caccia diffusa di questo enorme mammifero.
Nuclear Assault

Bisogna ammetterlo: i Nuclear Assault avevano previsto tutto. Perché sono una band storica? Sì, ma non proprio. Il gruppo di Dan Lilker ha adottato questo nome non tanto per annunciare il disastro di Chernobyl (avvenuto due anni dopo la sua fondazione), ma per predire ciò che sarebbe successo al nostro pianeta nei decenni futuri. Infatti, mai pronostico fu più azzeccato del loro album Handle With Care (1989) dalla copertina molto chiara: la foto della Terra con il titolo scritto a mo’ di etichetta di avviso che, dall’inglese, si traduce in “maneggiare con cura”. Sì, perché altrimenti succede tutto ciò che spiegano nei loro testi: riscaldamento globale, inquinamento dell’aria, acque contaminate da sostanze tossiche, e così via. Temi che, purtroppo, oggi sono molto rilevanti.
Cattle Decapitation

Come non nominare la band che, per eccellenza, è diventata il sinonimo di “ambientalismo”? I Cattle Decapitation si sono sempre battuti per la causa ambientale, soprattutto in tema animalista. D’altronde, il loro nome, in italiano, è letteralmente “decapitazione del bestiame”, cosa che ci tengono a sottolineare nei loro album pieni, dal primo all’ultimo, di testi che condannano ogni azione umana nei confronti degli animali. È vero, il gruppo di Travis Ryan è riuscito a colpire l’audience più per il suo stile vario, innovativo e conciliabile con qualsiasi sottogenere estremo, ma è stato sbalorditivo anche come, in tutto questo, siano riusciti ad immetterci tematiche simili. Decisamente insolito.
Botanist

Un nome che è tutto un programma. I Botanist sono tra quei musicisti che non solo sanno cosa significa tenerci all’ambiente, ma lo conoscono anche molto bene. In 15 anni di attività, i californiani hanno realizzato 15 album, 3 EP e 4 demo, in cui un particolarissimo post-black metal si unisce a testi che spiegano la natura nel suo rapporto con l’uomo, nell’importanza della sua tutela e nei suoi processi spiegati in maniera scientifica, come testimoniano i titoli di alcuni lavori come VI: Flora (2014), Photosynthesis (2020) e Paleobotany (2024). Insomma, i Botanist sono una band in completa simbiosi con la natura e lo dimostra anche il loro outfit scenico perfettamente a tema.
Alda

In molti si chiederanno da dove deriva il nome di questa band, ed è giusto precisarlo. Escludiamo subito il riferimento al nome proprio, perché il motivo è ben altro: stando a ciò che hanno riportato sul booklet del loro primo album (2009), la parola “alda” significherebbe “albero” in una lingua inventata da Tolkien nel Silmarillion, oltre a “grande onda” in antico norvegese. In ogni caso, il loro concept non lo si capisce solo dal nome, ma anche dalla provenienza, lo stato di Washington, che è l’epicentro del Cascadian Black Metal. Le band di quelle zone sono molto legate alla natura, più in maniera spirituale che ambientalista, ma gli Alda lo sono in entrambi i modi: nei loro testi, i messaggi di protezione nei confronti della natura sono molto ricorrenti, soprattutto nel primo album.
Godeater

I Godeater, attivi dal 2016, sono nati non solo per realizzare nuova musica, ma anche per diffondere un messaggio a cui tengono tantissimo: prendersi cura dell’ambiente. Nei loro pochi, ma rumorosi album dal death metal tecnico, gli scozzesi si scagliano contro il cambiamento climatico e l’industria della carne, dato che sono tutti vegetariani o vegani. All Flesh is Grass (2019) e Vespera (2022) sono i loro attuali dischi della loro discografia, che può ancora crescere in meglio.
Altar of Plagues

Il duo post-black Altar of Plagues si è sciolto nel 2015, ma negli anni della sua attività si è dato molto da fare. Gli irlandesi hanno realizzato 3 full-length, 3 EP e un demo in cui, di messaggi ambientalisti, ce ne sono una valanga. Nel primo album White Tomb (2009) i testi esprimono una visione introspettiva di temi come la crisi climatica e il degrado ambientale, incitando a riflettere sulla responsabilità dell’uomo nelle sue azioni. Inoltre, anche le copertine tristi e decadenti trasmettono una buona dose di malinconia, quasi a mostrare sofferenza per le tematiche affrontate.
Bloodfeather

Non solo gruppi storici ed esperti, ma anche quelli più giovani scelgono di promuovere la tutela dell’ambiente. Uno di questi è Bloodfeather, one-man band del musicista Tyto che, coerente con la sua location (l’Idaho) si immerge nella natura con testi che affrontano varie questioni ecologiche antropiche, in particolare le conseguenze della crisi climatica e l’estinzione delle specie animali. Nelle copertine dei suoi primi singoli, si possono vedere immagini in bianco e nero di un uccello e un orso sofferenti, mentre in quella del suo (finora unico) full-lenght The Hunter’s Sacrifice (2023) è raffigurato un paesaggio nebbioso e decadente, pieno di riferimenti all’anarchismo verde.
Altri progetti

L’elenco di progetti musicali che si occupano di temi ambientali è molto più ampio di quanto non sembri, e sarebbe quasi impossibile nominarli uno per uno. Tuttavia, se ne possono menzionare alcuni che, sin dalla loro fondazione, non hanno mai cambiato il loro concept in favore dell’ecologia. Tra questi ci sono i cileni Llaxsay, oggi sciolti, che con un sonoro melodic death, hanno sempre ribadito l’importanza della natura e del suo corso. Altro progetto da nominare è Awenden, one-man band del polistrumentista Gudrik, che ha pubblicato due album dal più ecologico e trascendente atmospheric black. Infine, una menzione va fatta per i Brache, trio depressive black tedesco, che dimostrano di tenerci all’ambiente non solo nei testi, ma anche nelle loro azioni, dato che gran parte dei guadagni dalla vendita dei dischi la donano a varie ONG ambientaliste.


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