Era il 30 novembre 2019 quando al Forum di Inglewood, California, gli Slayer si esibivano per l’ultima volta dopo 38 anni di una carriera gloriosa. Quel “tour d’addio” è durato un anno e mezzo, toccando tutti i continenti della Terra (alcuni per due volte) e, per come stavano andando le cose, sembrava davvero la fine.

I fortunatissimi presenti alla data del Mediolanum Forum il 20 novembre 2018, si ricorderanno sicuramente di quel “Mi mancherete” esclamato da Tom Araya a fine spettacolo in un perfetto italiano, nonostante una seconda possibilità arrivò il 7 luglio 2019 al Rock The Castle. Ma la sensazione che questi sarebbero stati gli ultimi show della band, era nell’aria.

Difatti, dopo lo scioglimento, gli storici thrashers si sono chiusi in un silenzio tombale riguardo i loro sviluppi e, tutto ciò che trapelava dalle loro dichiarazioni, era traducibile in impossibilità assoluta di rivederli attivi. Poi, ad un tratto, accade questo:

“Ti prende quando meno te l’aspetti”. E, in effetti, non sembrava nemmeno reale, ma ieri, 21 febbraio 2024, gli Slayer hanno annunciato ufficialmente il ritorno sulle scene con due show da headliner al Louder Than Life di Louisville (Kentucky) e al Riot Fest di Chicago. La notizia, ovviamente, ha fatto il giro del mondo, generando reazioni di ogni tipo, diverse opinioni e nuovi scenari, soprattutto per i vecchi trascorsi tra i membri che sono usciti fuori proprio nell’ultimo periodo.

La posizione di Kerry King

La line-up sarà sempre la stessa: Tom Araya, Gary Holt, Paul Bostaph e Kerry King. Certo, non potevamo aspettarci Dave Lombardo in alcun modo ma, a giudicare dalle sue ultime mosse, anche lo stesso King era tutto fuorché fiducioso di una reunion. Il chitarrista ha da poco fondato una sua self-titled band, a rendere ancor più chiare le sue intenzioni su come continuare la sua carriera. Senza contare che, nella formazione, è presente anche Bostaph.

Inoltre, nella recente intervista rilasciata a Rolling Stone, il chitarrista ha dichiarato: “Con Tom nemmeno un messaggio o un’e-mail. Se mi chiamasse, probabilmente risponderei, ma dipende dal motivo”. Insomma, il ritorno degli Slayer sembrava un miraggio, ma gli sono bastati solo 4 giorni per cambiare idea: “Se mi mancava suonare dal vivo? Certamente. Gli Slayer sono molto importanti per i nostri fan e i fan sono importanti per noi”. Dichiarazioni che, fino a qualche giorno fa, sembravano assurde solo a pensarle. Eppure, adesso sono diventate reali, spazzando via tutte quelle tensioni all’apparenza impossibili da risolvere.

Le reazioni

La notizia non è stata di certo presa sottogamba: dal momento in cui è sbucato fuori quell’annuncio su ogni piattaforma esistente, tutti hanno avuto delle reazioni riguardo questo grande ritorno. E, chiaramente, non sono state unanimi.

La prima impressione è stata trovarsi difronte a dei Mötley Crüe 2.0: un farewell tour sbandierato ovunque, per poi smentirsi dopo qualche anno. Ne abbiamo visti tanti di episodi del genere, ma da una band come gli Slayer alcuni non se l’aspettavano, sia per la loro autorevolezza, sia per la loro coerenza, che hanno sempre dimostrato di avere nel loro sound, nella loro personalità e, quindi, anche nelle loro decisioni.

Di contro, la sola idea di poter rivedere on the road una band così importante, ha portato ottimismo non solo a chi non ha mai avuto la possibilità di vederli dal vivo, ma anche agli organizzatori dei grandi festival che forse, adesso, avranno un nome in più da scegliere per arricchire la propria line-up… e che nome!

La line-up del Louder than Life con gli Slayer headliner

In più, c’è anche chi è rimasto totalmente neutrale, sapendo che gli Slayer possono ancora esprimersi al meglio delle loro capacità e aspettando solo di poter vivere una serata di musica estrema davanti a chi ha posto le basi per crearla e tramandarla ai posteri.

I motivi della reunion

Ma in tutto ciò, quali sono i motivi della reunion?

Partiamo dal più classico dei pensieri racchiuso in questo meme:

È stato ovvio pensare alla questione economica, ma in maniera del tutto ironica, dato che non saranno nella situazione dei Metallica, ma con tutti gli anni di successi alle spalle, è impossibile pensare che siano finiti sull’orlo del baratro.

Piuttosto, concentriamoci sul fronte della passione, quella che coinvolge tutti. E non serve la scienza per capire che sia stata proprio lei a far smuovere tutto. Sia chiaro, può esserci di tutto dietro questa decisione e, finora, non ci sono state dichiarazioni precise a riguardo, se non quelle di Tom Araya che, in un comunicato ufficiale, non ha lasciato spazio a libere interpretazioni: “Nulla è comparabile a quei 90 minuti dove suoniamo live sul palco condividendo l’energia con i nostri fan. Devo essere onesto: ci mancava molto”. Parole non molto diverse da quelle di King, con la differenza che quest’ultimo, al contrario del suo collega, aveva appena iniziato a rimettersi in gioco.

Tutto molto bello. Ma cosa succederà?

Che questa reunion sia stata una buona o una cattiva scelta, ce lo potrà dire solo il tempo. Per ora, eccetto quelle due date, non è stata rivelata nessuna intenzione da parte loro: non si sa se faranno altri concerti, né se continueranno a realizzare dischi, né se questo ritorno sarà solo provvisorio. È tutto nelle loro mani e, nel frattempo, c’è solo da attendere altre notizie, ma porsi una domanda finale, a questo punto, è d’obbligo: cosa chiedere agli Slayer nel 2024?

Pensare a nuovi singoli, album o EP è difficile, ma non impossibile. Le abilità e la maestria non mancano, come ci hanno dimostrato in Repentless, ma realizzare un’altra bomba come i capolavori precedenti è un’impresa tutt’altro che semplice.

Se però da un lato sembra che in studio non abbiano più niente da offrirci, resta sempre la parte degli spettacoli dal vivo, quella in cui non sono mai stati secondi a nessuno neanche col passare degli anni. Ogni loro concerto è un’esperienza unica, in cui la violenza e la massiccia presenza scenica si uniscono a coreografie infernali con fiamme alte 3 metri. Cosa che, solitamente, non impatta in un concerto thrash metal, ma con loro sì. E anche fin troppo bene.

In ogni caso, abbiamo solo una certezza: gli Slayer sono tornati, e non bisogna per niente sottovalutarli.

Lascia un commento