
- Band: VITRIOL
- Durata: 47:20
- Data di uscita: 26 gennaio 2024
- Etichetta: Century Media Records
Il ritorno dei Vitriol era uno dei più attesi in assoluto. Dopo aver colpito critica e ascoltatori con il primo To Bathe from the Throat of Cowardice, doveva esserci per forza un seguito che li confermasse. E, dopo 5 anni, è arrivato puntuale e diretto.
Sì, perché “diretto” è il vocabolo che li descrive al meglio in ogni fronte, soprattutto nel sound dall’approccio furioso e senza compromessi. Le influenze classiche si sentono (Hate Eternal, Morbid Angel e Deicide) ma sono costantemente rese al parossismo con una violenza strabordante e soluzioni tecniche al limite dell’intelligibile. Insomma, ai Vitriol è sempre piaciuto strafare in tutto, ma con Suffer & Become sembra che qualcosa sia cambiato.
Il caos regna sempre sovrano, ma rispetto al precedente si mostra più scorrevole e vario negli spunti stilistici. Ogni brano, infatti, trova il modo di offrire diverse sfumature che sembrano discostarsi dal continuo muro sonoro che ci avvolge. Pensiamo all’intro di Nursing from the Mother Wound, scandita da note pungenti, all’assolo in The Isolating Lie of Learning Another, intenso ed emozionante, o alla strumentale Survival’s Careening Inertiade, dalle trame melodiche inaspettate. Tutti elementi che, in un continuo vortice di irruenza, si percepiscono facilmente. Anche la presenza di riff più groovy conferisce un tocco alternativo al costante bombardamento, visibile soprattutto in I Am Every Enemy, The Flowers of Sadism e nella conclusiva He Will Fight Savagely, stimolando sensazioni diverse.
Suffer & Become è un disco che funziona sia nel suo insieme caotico, sia nei suoi dettagli. Le forti distorsioni, i cambi di tempo continui e i passaggi strumentali opprimenti picchiano sempre duro, ma scavando negli angoli e nelle fessure di ogni brano c’è sempre un qualcosa che sorprende e dimostra la propensione ad altre evoluzioni stilistiche. I co-cantanti Kyle Rasmussen e Adam Roethlisberger (che offre anche un’incredibile performance al basso) hanno lasciato ancora una volta il segno, assieme al nuovo batterista Matt Kilner integratosi benissimo nella band. Non resta che aspettare il prossimo capitolo.
Miglior brano: Survival’s Careening Inertia
Voto: 8
TRACKLIST:
- Shame and Its Afterbirth
- The Flowers of Sadism
- Nursing from the Mother Wound
- The Isolating Lie of Learning Another
- Survival’s Careening Inertia
- Weaponized Loss
- Flood of Predation
- Locked in Thine Frothing Wisdom
- I Am Every Enemy
- He Will Fight Savagely
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