
- Band: LEPRA
- Durata: 36:02
- Data di uscita: 25 agosto 2023
- Etichetta: Vita Detestabilis Records
Non si finisce mai di scoprire cose nuove ed interessanti, soprattutto quando si tratta di metal estremo, e adesso ci troviamo davanti ad una di quelle realtà difficili da immaginare, ma sbalorditive proprio perché esistono e fanno cose incredibilmente inedite.
Le Lepra sono un trio al femminile fondato nel 2019 a Portland (Maine) da Sarah, Kate e Nyssa. Delle componenti non si sa molto riguardo le loro informazioni personali, ma certo è che con questa band, nel panorama musicale, si sono presentate come meglio non potevano. Ancora una volta parliamo di black metal, dato che è il genere di riferimento delle ragazze, ma non siamo davanti al classico USBM. O meglio, lo è solo geograficamente, perché stilisticamente è tutt’altro: un mix unico di punk, folk, goth rock, ambient e doom composto con elementi quasi inusuali come flauto, tastiere e voci corali costanti. Insomma, uno stile che definire “originale” è anche poco, presentato in tutta la sua complessità nel full-length di debutto Devil’s Blood in Her Tongue.
La copertina, diciamolo subito, è fuorviante: in quanti penserebbero, fermandosi ad essa, che si tratti del solito demo-tape dalla produzione cavernosa? In tantissimi, probabilmente, ma è un grave errore. Nei suoi 36 minuti di durata, l’album ci introduce in una dimensione parallela in cui una ragazza, emarginata dalla società, porta avanti il suo viaggio alle prese con l’esilio, la peste e la magia oscura, imbattendosi in numerose entità che incontra lungo la strada come bestie selvatiche, divinità ultraterrene e gli spiriti della foresta (i kodama, ndr). Alla fine del viaggio, però, si rende conto dell’inutilità di perseguire ciò che è ritenuto buono in un mondo di sofferenza infinita e, con il suo potere ritrovato, si pone al centro di un regno perverso di sua stessa creazione.
Un concept molto complesso che viene espresso magistralmente nelle 7 tracce del disco: tutto scorre tra colpi di scena continui nel duo iniziale Our Lady of Everlasting Sorrow/Hibernacula dove si sentono cori e litanie soavi che si innalzano sulla batteria sostenuta, con le chitarre che, tra un tremolo e l’altro, riescono a distendersi e a creare melodie più soavi. Formula che si ripete costantemente in Corvus and the Augur e Erlösung am Hexenring, quest’ultimo reso in chiave più ambient con le tastiere e gli accordi di chitarra più melodici ed eterei. Olde Growth presenta molte più tracce di black metal, ma in alcune strofe, le litanie tornano a sovrastare tutto, anche gli strumenti che perdono di intensità, ma nella giusta maniera. Proprio come la conclusiva Mandragora (Spell of Entrapment) che prima parte aggressiva con il solito dualismo vocale, poi si spegne nell’accompagnamento inquietantissimo delle tastiere in un finale misterioso.
Siamo davanti ad una delle più belle rivelazioni dell’anno. Le canzoni sono ben realizzate e trasmesse con un entusiasmo e una personalità contagiosi, il tutto con uno stile unico. La musica è autentica, originale, resa tale da una capacità di songwriting che va oltre la media, che mette insieme le varie idee e influenze senza penalizzare la struttura di nessuno dei brani. Ci hanno impiegato tre anni per dare alla luce questo album, ma il motivo è comprensibile: le Lepra non sono un trio come un altro, sono tre ragazze talentuose, piene di estro, grinta e passione, e le canzoni di Devil’s Blood in Her Tongue lo dimostrano al 100%. Un gioiello di questo 2023.
Miglior brano: Olde Growth
Voto: 8,5
TRACKLIST:
- Our Lady of Everlasting Sorrow
- Hibernacula
- Cataracta’s Lament
- Corvus and the Augur
- Erlösung am Hexenring
- Olde Growth
- Mandragora (Spell of Entrapment)
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