
- Band: VARATHRON
- Durata: 46:55
- Data di uscita: 1 dicembre 2023
- Etichetta: Agonia Records
Ecco un’altra band che merita l’appellativo di “istituzione”. Il fatto che sia poco nominata e, talvolta, sottovalutata va a suo svantaggio, vero, ma non cancella niente di ciò che è stato fatto in passato. I Varathron sono in giro da 35 anni a sbandierare uno stile musicale creato assieme ad altri compagni di merende come Rotting Christ, Necromantia, Kawir e Zemial: il black metal greco. Non facciamo l’errore di definirlo solo un’alternativa a quello norvegese, perché non è così: ciò che è uscito fuori dalla terra ellenica è stato originale, pieno di influenze diverse, modellato su uno stile che diventerà unico ed esemplare fino ad oggi. Quindi cosa dovremmo chiedere, a fine 2023, ad una band come loro? Semplice: un’altra prova di livello, quella che ci hanno mostrato in The Crimson Temple.
Dopo 6 album, svariati demo e numerosi split, la band ha raggiunto una notevole stabilità non solo nella formazione, ma anche nel sound. Stefan Necroabyssious (alias Stefanos Karasavvas) è l’unico membro originario, ma non ha mai avuto problemi a reclutare musicisti talentuosi che capissero subito la sua formula: un black metal solennemente maligno, figlio di Lucifero, ma con melodie più accessibili e un approccio classico al songwriting. Detto fatto. Untrodden Corridors of Hades (2014) e Patriarchs of Evil (2018), realizzati dalla formazione attuale, sono i simboli della rinascita dei Varathron che, ormai assestati, danno vita ad un altro bel capitolo.
Ci troviamo immersi in questo disco violento, oscuro ed epico allo stesso tempo, che viaggia tra mid-tempos di matrice folk e scariche di rabbia incontrollata. Hegemony of Chaos, ad esempio, non presenta né blast beats a tutto spiano, né continui tremolo, ma sonorità maestose grazie ai due chitarristi Sotiris Kokkinos e Achilleas Κalantzis, quest’ultimo anche tastierista. E il suo tocco con l’altro strumento si nota anche in episodi più battaglieri come l’accoppiata Cimmerian Priesthood/Sinners of the Crimson Temple, dove il black più aggressivo si mescola con trame da classico heavy anni ’80. Il comparto ritmico formato da Haris Kokkinos e Stratos Kountouras funziona bene in tutto l’album, travolgendo tutto e tutti in Immortal Regnum Diaboli e Swamp King, in cui la batteria diventa più impetuosa. Ultima della tracklist, ma non meno importante, è Constellation of the Archons che tra riff esaltanti, momenti di puro pathos e tanta malvagità, sintetizza non solo il contenuto dell’album, ma anche la prestazione di ogni singolo componente, compreso ovviamente Necroabyssious, come sempre cupo ed energico nelle sue harsh vocals.
Inutile dilungarsi ulteriormente. Dai Varathron non si potrà mai aspettare una musica superficiale, fatta male o non studiata nei suoi dettagli. Hanno tanta esperienza, non c’è dubbio, ma anche maestria, quella che permette loro di andare avanti sempre al passo con i tempi senza perdere la loro identità. The Crimson Temple è un’opera maligna, estrema, ma elegante, quasi alla pari con le precedenti, realizzata da una band che sa bene come fare musica.
Miglior brano: Constellation of the Archons
Voto: 8
TRACKLIST:
- Ascension
- Hegemony of Chaos
- Crypts in the Mist
- Cimmerian Priesthood
- Sinners of the Crimson Temple
- Immortalis Regnum Diaboli
- To the Gods of Yore
- Shrouds of the Miasmic Winds
- Swamp King
- Constellation of the Archons
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