• Band: CANNIBAL CORPSE
  • Durata: 39:15
  • Data di uscita: 22 settembre 2023
  • Etichetta: Metal Blade Records

Quando si nominano i Cannibal Corpse è come pronunciare la parola “garanzia”. In 35 anni, i maestri del brutal death metal hanno dato alla luce 16 album. Senza pause, senza rallentamenti, senza lasciarsi andare dalle difficoltà della pandemia e dalla perdita di pezzi importanti come Pat O’Brien. Quel Violence Unimagined del 2021, uscito in tempi difficili, poteva benissimo rischiare di essere un flop, ma i ragazzoni di Buffalo sapevano benissimo come correre ai ripari. Erik Rutan (non un nome qualsiasi) è il produttore della band sin dai tempi di Kill, ed è stato fin troppo logico sceglierlo come sostituto di O’Brien. La sua collaborazione non solo ha portato benefici alla band, ma ha reso l’album un altro capitolo ben riuscito, proprio come l’ultimo Chaos Horrific che ne segue perfettamente la scia.

Non aspettatevi nient’altro che quaranta minuti di death metal spietato, efferato e senza tregua: della loro cattiveria fatta musica siamo ormai abituati, ma quest’album riesce comunque a colpirci per la sua essenza, rimasta invariata dal giorno zero. Non c’è bisogno di pretendere novità o sperimentazioni, perché i Cannibal Corpse si ripresentano per come sono: diretti e brutali. I tre brani d’apertura ne sono la prova inequivocabile, soprattutto Summoned For Sacrifice, singolo uscito in anteprima, che tra pause e ripartenze a tutto spiano ci fa rivivere i tempi di Butchered at Birth con un pizzico di ispirazione in più. Corpsegrinder è sempre molto incisivo nel suo growl, e anche Paul Mazurkiewicz, dietro le pelli, sembra essere migliorato. Le linee di chitarra dialogano perfettamente tra il tocco thrash di Rob Barrett e l’impronta più pesante del già citato Rutan, ereditata dai suoi Hate Eternal. Ultimo, ma forse più importante, è il contributo di Alex Webster che non sbaglia niente né come bassista, né come songwriter, scegliendo le classiche formule che hanno reso i Cannibal Corpse iconici. L’album infatti scorre tra rallentamenti, scatti d’ira, e momenti più atmosferici racchiusi in un sound portentoso: un esempio è la conclusiva Drain You Empty, che parte con riff ariosi e maligni, ma anche Frenzied Feeding, che sprigiona la sua furia nell’assolo che si trova nella seconda parte. Merita una menzione anche Blood Blind che, pur essendo un down-tempo, si mantiene in livelli di intensità formidabili, facendoci percepire quella sensazione di essere schiacciati da un masso.

Alla fine della fiera, Chaos Horrific è un altro lavoro ben riuscito, deciso, senza incertezze, intriso di quella brutalità irrinunciabile che viaggia al passo con i tempi, che si aggiunge al ricco palmarès dei Cannibal Corpse e delle loro migliori uscite recenti.

Miglior brano: Summoned for Sacrifice

Voto: 8

Classificazione: 8 su 10.

TRACKLIST:

  1. Overlords of Violence
  2. Frenzied Feeding
  3. Summoned For Sacrifice
  4. Blood Blind
  5. Vengeful Invasion
  6. Chaos Horrific
  7. Fracture and Refracture
  8. Pitchfork Impalement
  9. Pestilential Rictus
  10. Drain You Empty

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