
- Band: THANTIFAXATH
- Durata: 46:47
- Data di uscita: 2 giugno 2023
- Etichetta: Dark Descent Records
Qualcuno ha ancora dubbi sul Canada? Se così fosse, è completamente sbagliato. Che si parli di thrash, death, black o qualsiasi altro sottogenere del metal, il Paese nordamericano può vantare una schiera di band che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica estrema sin da fine anni ’70, continuando ad allargare la cerchia anche negli ultimi decenni con nuovi acts strabilianti. È il caso dei Thantifaxath, creatura emersa dall’underground di Toronto che, dal 2011, sta facendo capire al mondo intero quanto sia diversa dalle altre.
In molti, a primo impatto, non saprebbero cosa aspettarsi da una band dal nome simile a quello di un farmaco, ma è proprio qui che interviene la famosissima frase “mai fermarsi alle apparenze”: i componenti, rimasti nell’anonimato, hanno dato vita ad una forma musicale che, se da un lato si può classificare nell’avant-garde, dall’altro risulta quasi inqualificabile. La sperimentazione messa in atto dai Nostri ricorda il modus operandi dei Deathspell Omega e dei Portal, il che è tutto dire, ma sembra che sia, per certi versi, addirittura superiore. Sia nel primo omonimo EP (2011), sia nel primo full-length Sacred White Noise (2014), il potenziale mostrato dai canadesi è stato sbalorditivo, in un mix che spazia tra il classico black, la noise, l’ambient, lo sludge e qualche traccia di prog thrash dei connazionali Voivod, da cui ereditano soprattutto le ritmiche in tempi dispari. La dimensione ultraterrena di questi lavori si riversa inevitabilmente nel nuovo Hive Mind Narcosis che, con in copertina il celebre “Volo delle streghe” di Francisco Goya, attira l’ascoltatore in un viaggio di 46 minuti dalle più varie sfaccettature.
Si passa dai tempi lenti a quelli improvvisamente veloci (Solar Witch), passando dalle melodie confuse e acide (The Lost Wisdom of Wolve) che sfociano in tonalità insolite e drammaticamente enfatiche. A volte è la violenza a prendere il sopravvento (Surgical Utopian Love), altre ancora subentrano echi inquietanti e tremolii (Hungry Ghosts) e così via aspettando il prossimo colpo di scena. Perché, in fondo, l’album è così: bello, inquietante, profondo e introspettivo, immergendosi in scale minori armoniche e in linee vocali che spaziano tra screaming possenti e vocals più ovattate. E tutto scorre in sezioni solenni tra le chitarre ascendenti e le percussioni ipnotiche combinandosi in una trama che induce solo stupore.
Descrivere minuto per minuto ogni traccia sarebbe troppo superfluo, perché questo è un album che non va ascoltato con la piena coscienza. È una dimensione sonora originale, per certi versi inarrivabile, che grazie ai Thantifaxath si traduce in pura epicità. Hive Mind Narcosis conferma il talento cristallino e visionario di questi musicisti che già dagli inizi avevano proposto una musica fuori dagli schemi, fuori da qualsiasi logica, avanzando in numerosi upgrade da una release all’altra, ma che adesso è diventata un vero marchio di fabbrica che difficilmente potrà essere imitato. Staremo a vedere cosa hanno in serbo per il futuro, ma ci si può aspettare di tutto tranne che una delusione.
Miglior brano: Solar Witch
Voto: 9
TRACKLIST:
- Solar Witch
- Surgical Utopian Love
- The Lost Wisdom of Wolves
- Burning Kingdom of Now
- Hungry Ghosts
- Sub Lilith Tunnels
- Mind of the Sun
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