
- Band: VOMITORY
- Durata: 40:45
- Data di uscita: 26 maggio 2023
- Etichetta: Metal Blade Records
Finalmente vivi. Finalmente tornati sulle scene. I Vomitory sono un gruppo caparbio, forte e molto unito che è stato capace di farsi valere nel periodo pieno dell’affermazione del death metal, suo genere di riferimento. Nel 1989, suo anno di nascita, la scena estrema mondiale era pronta ad accogliere i maggiori acts della storia non solo negli Stati Uniti, ma anche in Svezia, patria della band: tra giganti come Entombed, Dismember, Unleashed e Grave non era per niente scontato emergere e diventare un pezzo grosso, ma i Vomitory ci sono riusciti alla grande e lo hanno fatto nel migliore dei modi. I primi album Raped in Their Own Blood (1996) e Redemption (1999) sono delle vere e proprie mazzate che, tra il neonato death e le classiche influenze estreme di Slayer, Venom e Napalm Death, li hanno lanciati nella cerchia delle band più autorevoli del loro genere. Da lì in poi la strada è stata sempre in discesa fino a Opus Mortis VIII, uscito nel 2011, che ha segnato lo scioglimento per 8 anni, ma nel 2019 i Nostri sono ripartiti prima con grandi spettacoli live, poi con la voglia di produrre nuova musica, culminata proprio con l’ultima uscita All Heads Are Gonna Roll.
Cosa aspettarsi da questa nuova release? Ben poco di innovativo, questo è chiaro, ma ascoltare i Vomitory è un po’ come incontrare un caro dopo tanti anni per ridere e scherzare come un tempo, come se nulla sia mai cambiato. E la stessa impressione la si ha proprio ascoltando l’album: è il fattore esperienza a giocare un ruolo importante per tutto il disco, con quella tipica violenza e dinamicità che ha fatto la fortuna dei Nostri sin dagli inizi. Brani come Decrowned, Ode to the Meat Saw e The Deepest Tomb mostrano una band rinata e in gran forma, con i due chitarristi Urban Gustafsson e Peter Östlund che macinano rasoiate di riff senza sosta. La batteria di Erik Rundqvist è molto precisa, creando la giusta base per il basso e il growl terremotanti di Tobias Gustafsson. Il disco continua così, con quelle tipiche sonorità old school death metal, ma con diverse soluzioni che lo rendono vario al punto giusto, tra uptempo schiaccianti ed altri episodi più cupi, così come un’altra manciata di pezzi in cui si trovano riferimenti al thrash dei primi Slayer e Sepultura.
Un ritorno energico quello dei Vomitory, che con All Heads Are Gonna Roll tornano ad esprimersi egregiamente in un punto della carriera che poteva sembrare incerto. Con il mixing migliorato notevolmente si avrà l’impressione di tornare ai vecchi tempi, ma con una buona ondata d’aria fresca, con un risultato che, in fin dei conti, è più che positivo. La lunga pausa ha portato bene alla band, e questo fa sperare in meglio per i prossimi capitoli.
Miglior brano: Raped, Strangled, Sodomized, Dead
Voto: 8
TRACKLIST:
- All Heads Are Gonna Roll
- Decrowned
- Ode to the Meat Saw
- The Deepest Tomb
- Piece by Stinking Piece
- Raped, Strangled, Sodomized, Dead
- Dead Man Stalking
- Disciples of the Damned
- Dead World
- Beg for Death
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