Quando si prende un biglietto per un concerto, la prima cosa che si spera è sicuramente il poter partecipare. Spesso, infatti, c’è il rischio di non poter assistere allo spettacolo dei propri artisti preferiti per qualsiasi imprevisto personale, per l’annullamento anticipato di una data o per qualche disguido burocratico che riguarda la location o la band stessa. Ci sono, però, anche casi in cui il concerto viene interrotto durante il suo svolgimento per motivi che mai nessuno si aspetterebbe andando incontro a diverse conseguenze, alcune anche gravi.

Morbid Angel

Belvidere (Illinois), 31 marzo 2023

Tampa (Florida), 21 aprile 2023

Ciò che è accaduto di recente ai Morbid Angel è stato tanto inaspettato, quanto tragico. La band di Trey Azagthoth, accompagnata da Revocation, Skeletal Remains, Vitriol e Crypta, si trova nel pieno del tour americano per i 40 anni di carriera. Tutto va a gonfie vele, molti show fanno anche sold out, ma nella data di Belvidere del 31 marzo accade l’impensabile: una forte tempesta si abbatte sull’Apollo Theater, location dell’evento, facendo cadere il tetto della struttura sugli spettatori e provocando 1 morto e 28 feriti. La sfortuna, però, non finisce qui: il 21 aprile, nella data di Tampa, Azagthoth accusa un malore sul palco, costringendo la band a concludere il concerto in anticipo. Le cause, secondo le dichiarazioni social della madre Janell Emanuel, sono la disidratazione e un infortunio alla schiena subìto scivolando sui gradini del tour bus.

Iron Maiden

Bologna, 7 luglio 2022

Indimenticabile, ma in maniera negativa, è la data del 7 luglio 2022, in cui gli Iron Maiden avrebbero dovuto esibirsi assieme agli Airbourne e ai Lord of the Lost al Bologna Sonic Park. La band di Bruce Dickinson intraprende il Legacy of the Beast World Tour, organizzato nel 2020, ma rimandato al 2022 per la pandemia. L’evento si svolge senza problemi… almeno, fino agli Airbourne. Poi la serata prende una piega diversa: quello che dovrebbe essere un appuntamento imperdibile, atteso per due anni, si trasforma in un’evacuazione di massa imposta dalla Protezione Civile per la minaccia di un imminente temporale che avrebbe messo in pericolo la sicurezza del pubblico. In effetti, le condizioni meteorologiche diventano critiche, con forti raffiche di vento che scuotono i sostegni del palco, ma in seguito migliorano, con la decisione dell’annullamento rimasta, purtroppo, definitiva.

Metallica

Belo Horizonte, 12 maggio 2022

Il tour brasiliano dei Metallica del 2022 è ricordato particolarmente per due episodi: il primo risale al 7 maggio a Curitiba, quando una donna partorisce durante il concerto, mentre il secondo avviene allo stadio Mineirão di Belo Horizonte 5 giorni dopo. Nel bel mezzo dello spettacolo, James Hetfield si ferma, guarda il pubblico e inizia a piangere per un attacco di panico che ha avuto prima di salire sul palco. “Mi sentivo insicuro e pensavo di essere vecchio per suonare” afferma il leader dei Metallica, che si lascia andare in una toccante confessione in cui racconta il suo passato da alcolista e il percorso di cure in una clinica di disintossicazione. I suoi compagni lo consolano sul palco con un lungo abbraccio e, infine, lo show riprende. Non sarà un episodio tragico come quello dei Morbid Angel, ma chi se la sarebbe mai aspettata un’interruzione del genere?

Slipknot

Phoenix (Arizona), 2 novembre 2021

Nel 2021 gli Slipknot annunciano il tour americano Knotfest Roadshow con Killswitch Engage, Code Orange e Fever 333. Corey Taylor e i suoi compagni prevedono una serie di eventi di fuoco e fiamme, venendo “accontentati” nel vero senso della parola. Durante la data di Phoenix del 2 novembre, la band dell’Iowa si esibisce in un Ak-Chin Pavilion ghermito quando, tutto a un tratto, da un enorme pogo si innalza una fiamma alta 6 metri. Secondo AZ Central, il fuoco sarebbe stato acceso pochi minuti dopo il coro del pubblico al chitarrista Mick Thomson, che festeggia il suo compleanno. Dopo aver intonato “Happy Birthday”, i fan gettano sedie da giardino e rifiuti di ogni genere in un mucchio, facendo divampare le fiamme quasi vicino al palco. La band è quindi costretta a interrompere lo show, che riprende dopo mezz’ora, ma termina comunque in anticipo.

Architects

Biddinghuizen, 18 agosto 2017

Il caso degli Architects, in termini di durata, non è stato come gli altri, né ha avuto serie conseguenze per i musicisti, per il pubblico o per lo spettacolo stesso, ma il motivo non è da trascurare. La band si esibisce a Biddinghuizen, in Olanda, al Lowlands Festival del 2017 e, durante il concerto, una ragazza viene sollevata dal pubblico per fare crowd surfing. Fin qui niente di male, se non fosse che il frontman degli inglesi, Sam Carter, nota un qualcosa che non gli piace: mentre la folla trasporta la ragazza verso il palco un fan la palpeggia volontariamente al seno. Il singer va su tutte le furie e, non appena trova il momento giusto, interrompe tutto e grida: “È una cosa disgustosa! Non è il tuo cazzo di corpo, e non puoi farlo senza il suo consenso. Non al mio concerto. Se stai pensando di farlo di nuovo, vattene a fanculo e non tornare”. Lo show è proseguito regolarmente, ma ci è mancato poco ad un’interruzione totale, quasi con un intervento di Carter in prima persona…

Dropkick Murphys

Roma, 6 giugno 2012

I Dropkick Murphys, band celtic punk di Boston, hanno suonato tante volte in Italia, inscenando spettacoli sulla cultura celtico-irlandese coinvolgenti e memorabili. Tra questi, però, ce n’è uno in particolare che è ricordato per episodi controversi. Il 6 giugno 2012, gli americani arrivano al Traffic Club di Roma per una data del loro tour europeo. Tuttavia, il pubblico presente al concerto non è il solito che si aspettano: una parte di spettatori si presenta con le bandiere di CasaPound e, dopo circa tre canzoni, alcuni di loro intonano cori di estrema destra con accenni di rissa. La band interrompe una prima volta il concerto, chiedendo alla gente di godersi lo spettacolo, ma dopo altri 5 brani, la situazione peggiora: inizia una grande colluttazione in cui gli aggressori usano addirittura fumogeni e spray al peperoncino, facendo uscire il resto del pubblico dal locale. Il concerto, quindi, si interrompe in un clima di forte disordine, ma dopo che gli esagitati vengono allontanati, la band conclude la sua esibizione.

Damageplan

Columbus (Ohio), 8 dicembre 2004

Il caso dei Damageplan è il più famoso nella storia del metal, e il motivo è ben preciso. Nel 2003 Darrell e Vincent Abbott, in arte Dimebag e Vinnie Paul, formano il loro nuovo progetto dopo lo scioglimento dei Pantera e, con la realizzazione del primo album New Found Power, intraprendono un tour l’anno seguente. Come ormai ben noto, l’ultima data della band si svolge l’8 dicembre all’Alrosa Villa di Columbus, quando la loro esibizione viene interrotta da Nathan Gale, ex militare, che uccide a colpi di pistola un fan, un impiegato del locale, un addetto alla sicurezza dei Damageplan e, purtroppo, anche Dimebag. I motivi della tragica vicenda, conclusa con l’uccisione di Gale, sono ancora sconosciuti ma, come affermato dalla madre dell’assassino, l’ipotesi più plausibile è la schizofrenia di cui soffriva.

Led Zeppelin

Milano, 5 luglio 1971

L’episodio dei Led Zeppelin magari non è legato strettamente agli altri, ma per le dinamiche dello spettacolo e per il loro status di culto, è giusto ricordarlo e includerlo in questa categoria. Il Dirigibile, dopo aver dato alla luce i suoi primi 4 capolavori a inizio anni ’70, va in tour per tutta Europa, Italia compresa. Il contesto politico e sociale del nostro Paese in quel periodo è molto delicato se si pensa agli anni di piombo e alle continue lotte tra schieramenti di destra e sinistra, e questo aspetto si riversa, purtroppo, anche al concerto dei Led Zeppelin al velodromo Vigorelli di Milano del 5 luglio 1971, l’unica data italiana della leggendaria band. Lo show dura appena 25 minuti perché viene interrotto a causa di alcuni militanti di estrema sinistra che tentano di entrare gratis con forza nell’impianto e i poliziotti, per fermarli, iniziano a lanciare a raffica dei lacrimogeni. Il fumo finisce anche addosso ai musicisti che, temendo per la loro incolumità, si ritirano negli spogliatoi del velodromo. Il malcontento cresce a dismisura e, per placarlo, si mette in gioco anche un eroico Gianni Morandi che cerca di intrattenere un pubblico infuriato, ovviamente senza riuscirci. L’epilogo, in tutto ciò, è scontato: Robert Plant, Jimmy Page, Jason Bonham e John Paul Jones rimangono così traumatizzati dalla vicenda che decidono di non tornare più a suonare in Italia. E così fu.

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